Whitetaker chiude i battenti. Evviva!
Sul mio tavolo campeggia il “Final Annual Report” che mi ha inviato la Whitaker, una grande fondazione filantropica di ricerca nata nel 1975 con lo scopo di creare e sostenere una nuova scienza: quella della bioingegneria. Sembra un report come tanti altri, se non fosse che alla fine di questo mese, la Whitaker chiuderà definitivamente e volontariamente i battenti. Una brutta notiza? Tutt’altro. Fu lo stesso fondatore, l’inventore, industriale e filantropo Uncas A. Whitaker, ad aspicare che, entro 40 anni dalla sua morte, la Fondazione – che naque da un suo lascito milionario- avrebbe terminato la propria attività.
IN questo mondo a nessuno piace chiudere baracca e se lo si fa, in genere, è per disperazione, oppure per scappare portandosi via il bottino. Per questo, la Fondazione Whitaker è un caso a parte.
Nel 1991, con grande onestà intellettuale, il board della Whitaker ha deciso di seguire il suggerimento del proprio fondatore decidendo di iniziare la fase di “autodistruzione” (spending out, cioè consumare -in modo utile alla missione- tutte le risorse della Fondazione) . Da notare il fatto che essuna clausola prescriveva lo scioglimento obbligatorio della Fondazione.
“Abbiamo raggiunto il nostro scopo”- ha dichiarato G. Katona, presidente della Fondazione. Il campo della bioingegneria, riservato a pochi pionieri negli anni ’70, è oggi in piena espansione grazie anche e soprattutto agli investimenti della Whitaker.
Whitaker era un uomo pratico e previdente: si racconta che ancora prima che la figlia prendesse la patente, le aveva già insegnato a cambiare la ruote. La sua idea sulla fondazione era semplice e in stile con il suo carattere: se una fondazione continua a perseguire la sua missione all’infinito, significa che probabilmente non è in grado di raggiungerla.
Mentre rileggo la bella storia di Whitetaker e della sua creatura, penso ai tanti enti statali e regionali ormai inutili che nessuno riesce a chiudere e che stanno in piedi soltanto epr autoalimentarsi con denaro pubblico (non parlo di ricerca scientifica, o almeno non solo di quella) . In fondo Whitaker aveva ragione. Avere le idee chiare significa anche avere il coraggio di chiudere i battenti. Pistua.