Pesci
Acquario di Genova, un pò di tempo fa.
Ho quasi finito il giro, estasiato dalla visione di tante creature marine e con una vaga e subliminale voglia di farmi un fritto misto. Vicino alle ultime vasche c’è un cartello perentorio: “Si prega di non dare da mangiare agli animali”.
“O’ icchè ora i pesci sono animali?.” Oltre all’ accento toscano, la voce che arriva da dietro di me ha un tono polemico e vagamente scocciato, come se avesse letto, che so, che Garibaldi era un ciclista della Milano-Sanremo del ’58. Mi giro e vedo un tipo un pò coatto che parla con la sua ragazza.
La quale, apparentemente scandalizzata, lo prende di punta: “Certo che sono animali! O’ che tu vo’ che siano, pezzo d’ignorantone che tu ‘un se’ altro!.
“O’ allora che animali sarebbero?”, fa lui in tono di sfida. Lei traballa: “So’ di molto…o saranno mammiferi no?!”.
Il bello è che la conversazione ha luogo alla fine del lungo percorso in cui si snoda l’acquario, disseminato di cartelli e spiegazioni. I miei due vicini sono particolarmente ostici alla scienza (però i cartelli li leggono), oppure c’è qualcosa che non funziona proprio nel percorso divulgativo dell’acquario?
©foto: serioga (Fotolia)
Technorati Tags: giornalismo scientifico, puppy