Nature vs Turco
“Garaci lacks the confidence among his peers that a director of the ISS needs. Turco should withdraw his nomination.”
Nature, 15 Novembre 2007
“SANITA’: Consiglio di Ministri CONFERMA ENRICO GARACI ALLA PRESIDENZA DELL’ISS”
APCOM, 16 Novembre 2007
Nature si occupa raramente delle vicende italiane. E quando lo fa, mantiene sempre un certo asettico distacco, come a non voler immischiarsi delle torbide e incomprensibili manovre di questo paese gattopardesco.
Stavolta, invece, c’è andata giù dura e senza mezzi termini: “Il ministro della Salute Livia Turco farebbe bene a ritirare la nomina di Enrico Garaci a direttore dell’Istituto Superiore di Sanità”, è il secco verdetto di un editoriale uscito oggi su Nature.
…………..
[nell’illustrazione: il Turco acrobata fa i salti mortali per salvare l’uomo siluro(ato)]
————
Uno dei motivi è legato alla distribuzione dei fondi per la ricerca sulle cellule staminali da parte di una commissione ad-hoc dell’Istituto Superiore di Sanità, più volte denunciata da esponenti del mondo della ricerca.
“Garaci, sottolinea Nature, è membro del gruppo cattolico-conservatore “Scienza e Vita” e per della sua particolare idea della dottrina cattolica, secondo i suoi critici, rischia di impedire il finanziamento di progetti che non rientrano nella sua personale approvazione.”
E’ un eufemismo. Quella della distribuzione dei fondi sulle staminali è una vicenda vergognosa (questo lo aggiungo io). Una compagnia di giro, di attivi sostenitori del “no” alla ricerca sulle staminali embrionali che, alla faccia di un conflitto di interessi macroscopico, sembra messa lì apposta per premiare i laboratori dei membri della commissione stessa.
“La Turco […] dovrebbe costituire un comitato di ricerca indipendente per la stesura di una lista di candidati dai quali selezionare un nominativo: colui che avrà la piena fiducia della comunità della ricerca biomedica italiana.”
Nature non dice (ma ve lo dico io) che, se questa ennesimo pastrocchio italiano è venuto alla luce, è anche merito dell’ostinazione di Donatella Poretti, una parlamentare (RnP) che da mesi si batte, con interrogazioni e iniziative, per fare luce sulla distribuzione (a dir poco torbida) di quei fondi sulle staminali.
Ma ecco che il miracolo italiano si compie: invece di seguire il saggio consiglio di Nature, la mitica Turco ha confermato Garaci al suo posto per la terza volta. In barba al parere della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che il 6 novembre scorso ne aveva bocciato la nomina. Bella mossa, davvero.
“La sua – ha dichiarato il ministro, probabilmente mettendosi un naso finto da clown – è stata una gestione efficiente, apprezzata dalla comunità scientifica e all’interno dell’istituto e in particolare da parte di tutti i capi dipartimento dell’Iss“. Groucho Marx non avrebbe saputo fare di meglio.
In una ideale classifica dei governi d’Italia, quello attuale sarebbe sicuramente al primo posto per numero di volte in cui i suoi ministri hanno tirato in ballo le parole “meritocrazia” e “trasparenza” riguardo alla ricerca. Parole, parole, parole. Mina docet.
Perchè, fatti alla mano, questo è forse il governo che per la ricerca ha fatto meno.
Technorati Tags: Enrico Garaci, finanziamenti alla ricerca, Istituto Superiore di Sanità, Livia Turco, peer review, puppy, staminali, stem cells