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Lo spread spiegato a mio figlio deficiente

  Hai prestato mille euro al tuo vicino Giovannino. Avete un contratto, il Giovannino-Bond, per cui lui ti restituirà i tuoi mille euro più l’1% di interesse fra un anno. Giovannino è una brava persona ma tutti sanno che è un po’ spendaccione. Anzi, a dire il vero è indebitato […]

 

Hai prestato mille euro al tuo vicino Giovannino. Avete un contratto, il Giovannino-Bond, per cui lui ti restituirà i tuoi mille euro più l’1% di interesse fra un anno. Giovannino è una brava persona ma tutti sanno che è un po’ spendaccione. Anzi, a dire il vero è indebitato di brutto. Più precisamente, per ogni 100euro che produce, è indebitato per 130.

Giovannino è generoso, mantiene molti anziani e bisognosi in casa sua ma pare anche che alberghi svariati individui che mangiano a sbafo e non fanno quasi niente. Poi c’è un tot di soldi che non si sa dove finiscano, perché, diciamolo, Giovannino non è bravissimo a tenere i conti a posto.

Il dubbio se Giovannino pagherà o no ce l’hai, eccome. Ma finora lui ha sempre onorato i debiti, al limite ha venduto qualche mobile e messo moglie e figli a stecchetto perché sa che altrimenti i soldi non glieli presterebbe più nessuno.

Certo, all’isolato accanto ci sarebbe Franz. Lui sì che tiene i conti in ordine, ha molti meno debiti rispetto a quello che guadagna, è considerato superaffidabile e morigerato. Ma proprio perché tutti vogliono prestare i soldi a lui, l’interesse che offre è bassissimo, vicino allo zero. Franz ispira talmente fiducia che nei tempi più rischiosi la gente del quartiere gli affida i soldi solo per tenerli al sicuro in cambio di un interesse negativo, cioè pagandolo per il suo servizio!

Tu dici, OK, ma io voglio ricavare qualcosa dai miei mille euro e in fondo Giovannino ha sempre pagato. Chi non risica non rosica, giusto? Giusto.

Poi un giorno vieni a sapere che da Giovannino si prevede una nuova amministrazione e questi nuovi amministratori dicono in giro che il debito è una cosa buona, anzi bisogna farne di più! Addirittura un paio di quegli amministratori hanno già detto che vogliono cambiare moneta e stamparne una tutta loro per pagare i debiti!

Insomma, tu gli hai dato gli euro, che li puoi usare dove vuoi, e loro potrebbero restituirti in tuoi soldi in Giovannino-Valuta, che puoi spendere solo a casa di Giovannino. Quanto varranno in euro i soldi di Giovannino? Chi li accetterà? Cos’ha lui in casa che posso comprare, e a quanto? Ma con tutti sti debiti ce la farà Giovannino? Boh.

Appena si sparge la voce, ovviamente nessuno vuole più prestare i soldi a Giovannino all’1 per cento di interesse. Piuttosto li prestano a Franz, guadagnano poco ma sono al sicuro. Oppure li danno a Jaqueline, che sta lì vicino, non è affidabile come Franz ma neanche messa male come Giovannino e offre un interesse che è una via di mezzo fra i due. Da Jaqueline almeno si sa chi comanda, e nessuno ha mai detto che cambierà moneta.

Quando vedono che in giro c’è agitazione, gli amministratori di Giovannino cambiano versione sulla storia della moneta ma alla fine nessuno è davvero convinto. Ancora più agitato dei suoi prestatori, Giovannino licenzia i nuovi amministratori prima ancora che abbiano iniziato. Ora non si capisce neanche più chi comanda, a casa di Giovannino. Cosa faranno?

Giovannino, che è sempre in cerca di quattrini, non ha altra scelta se non quella di aumentare l’interesse dei suoi Bond, così da renderli più appetibili a chi è più propenso a rischiare, ovviamente a fronte di un maggior guadagno. Fa un giro del quartiere e capisce che per attirare abbastanza prestatori ora deve dare il 3 per cento di interesse, non l’uno per cento come prima.

Contemporaneamente, anche i detentori dei Giovannino-Bond già in circolazione, come il tuo, cominciano ad agitarsi. Molti, a ragione o a torto, decidono che è meglio perderci qualcosa subito che rischiare di perdere tutto fra un pò. Allora decidono di vendere i G-Bond ad altri più propensi al rischio, ovviamente per meno del loro valore nominale, cioè ad un prezzo minore di quanto li hanno pagati loro, altrimenti chi vuoi che glieli compri, visto che le stime sull’affidabilità di Giovannino sono peggiorate.

Il tuo Giovannino-Bond annuale da mille euro ora sul mercato ne vale 980 – più o meno quello che otterresti prestando i soldi a Giovannino al nuovo tasso di interesse. D’altra parte nel quartiere non sono fessi e i conti li sanno fare. Chi compra, sa di rischiare ma spera di guadagnare di più al momento del rimborso.

Se tutto va bene, i compratori alla scadenza avranno indietro mille euro + gli interessi dell’ 1% che c’era nel tuo contratto, ma avranno pagato solo 980 euro, quindi si metteranno in saccoccia altri 20 euro (quindi il 2% in più di te). Totale, 3 per cento di guadagno, come si diceva prima.

Il rendimento del G-Bond – che dipende dall’interesse che offre ma anche ovviamente da quanto l’hai pagato- è aumentato.

Se invece va male i compratori rischiano di perdere tutto l’investimento. Può succedere. C’est la vie, e loro lo sanno.

Giovannino invece si lamenta, dice che tutti ce l’hanno con lui e lo vogliono fallito. Grida al complotto, vorrebbe che per amicizia o per stima tutti (anche tu) gli prestassero i soldi senza chiedere interessi alti. Mostra le cose belle che ha in casa e che dovrebbero garantire il prestito. I familiari che fanno il tifo per il debito di Giacomino non hanno neanche capito bene che le loro cose, i soldi nel cassetto, i vestiti, le suppellettili di casa, sono a rischio di esproprio da un giorno all’altro. Ma ormai la gente non si fida comunque.

Giovannino urla che gli altri non possono imporgli cosa fare a casa sua, dimenticando che finché hai debiti, troppi debiti, non sei mai davvero padrone.

E’ vero che in giro c’è anche chi approfitta dell’incertezza e del panico. Per esempio, c’è chi ha interesse a spargere voci allarmistiche e far calare il prezzo dei Giovannino-Bond per comprarli a poco e poi magari rivenderli se e quando risalgono. C’è anche un giro di scommesse parallele per cui c’è chi ha puntato contro Giovannino e i suoi Bond. Se questi perdono di valore, loro guadagnano e quindi gufano contro.

Magari tutto ciò non sarà simpatico nei confronti di Giovannino. Ma è chiaro che il problema è quello che succede a casa di Giovannino, non le scommesse che si fanno fuori.

Tra i fighi del quartiere la differenza tra il rendimento di Franz e quello di Giovannino si chiama spread, in inglese. Ma anche senza essere i precisini della situazione, tutti capiscono che la differenza fra il tasso di interesse di Franz e quello di Giovannino, aka lo spread, si allarga perché a prestare i soldi a Giovannino si rischia di più. Oppure perché la gente pensa, magari a torto, di rischiare di più, che in termini di investimento è la stessa cosa.

Certo, c’è anche gente che ci marcia. Ma su Franz e Jaqueline, ad esempio, non c’è modo di speculare al ribasso, perché sono più affidabili. Anche se qualche furbone spargesse voci allarmistiche su di loro, dicendo che potrebbero non pagare, nessuno ci crederebbe. Infine, contrariamente alle accuse di Giovannino, alla maggior parte del quartiere non gliene frega niente di comandare a casa del nostro amico. Quello che vogliono è recuperare i loro soldi e guadagnarci. Il che nei mercati e in generale fra persone sane di mente, è normale.

Troppa trama? Caro figliolo, questa storia contiene concetti di livello quarta elementare, gli unici che io e te possiamo afferrare. Se non sei riuscito a seguire fino a qui, ti voglio bene lo stesso. Magari però evita  di andare in giro a parlare di economia.

PS: non ho figli, ma se ne avessi sarebbero quasi sicuramente deficienti per mere questioni genetiche. Comunque  nel titolo funzionava.

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