Le donne e la ricerca
Misogini di tutta europa, gioite! Non c’è bisogno di un genetista per concludere che due cromosomi X rappresentano uno svantaggio notevole per chi lavora nel campo della scienza.
L’ ultimo rapporto dell’unione europea su donne e scienza "She Figures 2006" (consultabile in inglese qui) fa il punto sulla situazione delle donne nella scienza al 2004, fornendo dati sulle differenze specifiche tra i sessi nei settori lavorativi, nelle materie di studio e ai vari livelli di istruzione e valutando quanto contribuiscano le donne alla definizione dell’agenda scientifica. (qui trovi anche il comunicato stampa)
Almeno riguardoalla percentuale di donne scienziato l’Italia è nelle media europea, anche se il dato (29%) non fa onore nè a noi nè alla media EU. Soltanto Lettonia, Lituania e Bulgaria sfiorano o superano la parità fra uomo e donna nelle discipline scientifiche. Ultima è la Spagna, con un misero 12% di donne impiegate in ricerca.
Il fenomeno del "glass ceiling" è forse quello più preoccupante. Per glass ceiling (letteralmente: soffitto di vetro) si intende una barriera invisibile ma impenetrabile verso i livelli più alti di carriera, generalmente riferita alle difficoltà delle donne di raggiungere i più alti livelli. Come si vede nel grafico, man mano che si avanza nei gradi di carriera (verso destra, da studente a professore etc…) sale la percentuale di uomini (giallo) mentre scende vertiginosamente quella delle donne (in blu).
Perchè le donne non ce la fanno? E’ una questione di discriminazione, problemi legati al tradizionale ruolo familiare della donna, o altro?
Queste questioni sono al centro di una serie di dibattiti (uno in questi giorni a Vienna) organizzati dalla UE. Maggiori informazioni a questa pagina.