La lezione di Emergency
E’ difficile che i giornalisti rileggano i propri articoli dopo che sono usciti. E così, nel giorno in cui Emergency ha deciso di ritirare il proprio personale da Kabul, ho ripreso in mano un vecchio pezzo su Gino Strada che avevo scritto per Scientific American a quattro mani con il mio collega Marco Cattaneo.
Erano passati pochi mesi dall’11 Settembre, eravamo in quello strano, breve periodo nel quale perfino i media statunitensi furono genuinamente interessati a quello che succedeva di buono fuori dai loro confini. Gary Stix, storico editor di Scientific American, ci chiese di scrivere un profilo di Gino Strada. Era rimasto colpito dall’approccio pragmatico e inusuale di Emergency nel curare le vittime di guerra.
Nel sottotitolo del pezzo, Gary volle scrivere:
“…war surgeon Gino Strada is redefining what it means to
provide quality medical care in a combat zone“
Non fu l’unico a notarlo. Dopo che uscì l’articolo, diversi lettori (statunitensi) contattarono la redazione perchè volevano versare fondi all’organizzazione.
Fuori dalla mota delle polemiche politiche, ricordiamoci la grande lezione di Emergency: se vuoi costruire un ospedale devi creare un posto dove non esiteresti a portare tuo figlio. Anche se lo fai nel Terzo mondo. Anche se lo fai in una terra martoriata dalla guerra. E’ il motto non scritto che ha ispirato la filosofia di Emergency Un principio semplice, ineccepibile sul piano deontologico, ma a modo suo rivoluzionario.
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