Il CNR preme per le assunzioni
Con insolita solerzia il CNR si è attivato per sfruttare le norme della nuova finanziaria, che prevedono uno stanziamento per l’assunzione e la stabilizzazione dei ricercatori precari (stanziamento che la nota del CNR giudica comunque “insufficiente”).
Dovremmo gioire di questa notizia? Forse, o forse no. Non sono mai stato d’accordo sul principio secondo cui il problema della ricerca italiana è da ricercarsi nella precarietà dei ricercatori. Semmai sono i criteri di selezione di Università ed enti pubblici che lasciano molto a desiderare, come credo di avere mostrato più volte anche in questo blog. Criteri che resteranno, ovviamente, invariati e legati ai meccanismi deliranti e perversi dei concorsi.
E poi, resta da capire con quali soldi questi ricercatori porteranno avanti le loro ricerche, visto che scarseggiano i fondi per le spese correnti. A questo punto non sarebbe meglio avere meno ricercatori, ma migliori e con più fondi? E’ un’idea provocatoria, ma neanche troppo, se ci pensate. Pistuà