Diventare capi del CNR: cosa dice la legge
Intanto vediamo cosa dice la legge, in questo caso quella che sancisce le caratteristiche che deve avere il direttore del CNR (art 6 comma 2 Decreto legislativo 4 giugno 2003 n. 127)
Il presidente é scelto tra persone di alta qualificazione scientifica e manageriale, con una profonda conoscenza del sistema della ricerca in Italia e all’estero e con pluriennale esperienza nella gestione di enti o organismi pubblici o privati, operanti nel settore della ricerca. É nominato con le procedure di cui all’articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta.
Traduzione: secondo la legge, il presidente del CNR deve essere allo stesso tempo:
1) uno scienziato di alto valore (=alta qualificazione scientifica)
2) una persona di comprovate capacità manageriali (=alta qualificazione manageriale)
3) uno che la sa lunga su come funziona il mondo della ricerca (=il resto del bla bla)
Ora, applicando il mio metodo empirico, proverò a vedere se il nostro Fabio Pistella soddisfa uno o più di questi criteri stabiliti dalla legge:
1) E’ Pistella un valente scienziato?
No. L’analisi della suo curriculum scientifico, già discussa fino alla nausea nei miei post, e altrove, dimostra che il suo profilo di scienziato è mediocre . Questo nonostate il poco encomiabile tentativo di Pistella di dissimulare la povertà del suo CV, vantando pubblicazioni inesistenti. A ciò si aggiunge il fatto che nella comunità scientifica, Pistella era un emerito sconosciuto prima di approdare a ruoli direzionali assegnatigli dall’alto.
2) E’ Pistella un manager di comprovata esperienza in campo scientifico?
Su questo ci sono legittimi dubbi. Anzi, al di là delle polemiche più o meno sterili sulle sue pubblicazioni possiamo dire che la carenza che più di ogni altra gli viene rinfacciata dai suoi avversari è proprio quella manageriale. Fra i suoi precedenti incarichi il più importante è stato quello di direttore generale dell’ENEA (dal 1981 al 1997) dove ha applicato una politica che si è rivelata, alla luce dei fatti , disastrosa. L’ENEA versa oggi in uno stato oggettivamente deprecabile, sia sul piano scientifico che su quello organizzativo. L’ENEA è oggi un ente commissariato dal 2005 i cui vertici, in perfetto stile Morattiano, sono nominati in base a criteri politici. Ovviamente non sarebbe logico addossare a Pistella tutta la responsabilità per quello che è successo all’ENEA ma almeno possiamo dire che il suo carnet professionale nella ricerca non è ricco di successi, tutt’altro. Facciamo un esempio tanto per capire. Diciamo che siete il maggiore azionista della Tap-o-Matic, la multinazionale leader in accessori per cavatappi, si cui dovete scegliere il nuovo amministratore delegato. Davanti a voi avete il CV di Pisto Fabiella, un tizio che per anni ha diretto un’azienda simile, la NovoTap. Non sapete bene cosa ha fatto, ma quello che sapete, perchè non siete nati ieri, è che la NovoTap è sull’orlo del fallimento (inoltre produci accessori per cavatappi decisamente scadenti). Che fate, lo assumete o cercate altrove?
3) E’ Pistella uno che la sa lunga?
Che Pistella la sappia lunga, almeno su "come si sta al mondo" mi pare evidente, considerata la sua fulminea carriera . La pluriennale esperienza richiesta dalla legge, innegabilmente ce l’ha, anche se come abbiamo visto non sempre così positiva Se , però, ci chiediamo se la sa lunga riguardo al mondo della ricerca forse la risposta è negativa. Lo dico per vari motivi. Anzitutto parla e agisce come se la scienza e le sue regole gli fossero estranee. Nel suo processo di rimaneggiamento del CNR la scelta degli istituti da accorpare, chiudere etc..è stata fatta troppo spesso senza tenere conto di indicatori di eccellenza scientifica, e senza che appaia una vera strategia di ricerca a lungo termine. E poi, se fosse stato un pò più "scafato" su come vanno le cose nel mondo scientifico, avrebbe saputo che per riformare un ente come il CNR, senza entrare nel merito della riforma, si usano modi diversi da quello che ha impiegato, e che hanno già fallito per l’ENEA. Forse l’esperienza avrebbe dovuto insegnare a Pistella che è meglio agire diversamente. Perchè, come fanno tutti gli enti seri nel mondo, non ha consultato un panel di revisori internazionali , seri ed indipendenti, prima di affrontare una ristrutturazione così impegnativa? Sergio Pistoi