Convegno: Il futuro della ricerca in Italia
16 MARZO 2007 (ore 9,00 – 18,00)
Aula Magna S.Lucia, Via Castiglione 36, Bologna
“IL FUTURO DELLA RICERCA IN ITALIA:
RINASCIMENTO O MEDIOEVO?”
Moderatori:
Giovanni Romeo (Università di Bologna), Paola Castagnoli (Università Milano-Bicocca),
Roberto Di Lauro (Università Federico II, Napoli)
Sessione Mattutina 9,00-13,00:
“Il sistema del peer review per l’assegnazione dei finanziamenti ALLA ricerca scientifica”
Intervengono:
Serafino Zucchelli (Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute)
Il sistema del peer review come metodo di governo
Toni Scarpa (Direttore del Center for Scientific Review, C.S.R., USA)
The strategic national importance of peer review
Carlos Martinez (Presidente del Consejo Superior de Investigaciones Científicas, C.S.I.C., Spagna)
The peer review system of the Spanish CSIC
Francesca Pasinelli (Direttrice scientifica della Fondazione Telethon)
L’importazione del modello anglosassone: l’esperienza di Telethon Italia
Maria Ines Colnaghi (Direttrice Scientifica dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, A.I.R.C.)
Il ruolo di AIRC a sostegno della ricerca oncologica
Alessandro Liberati (Agenzia Sanitaria RER – Bologna)
Il sistema di peer review nel programma di ricerca Regione-Università dell’Emilia Romagna
Andrea Cammelli (Direttore del Consorzio Universitario Almalaurea, Università di Bologna)
Presentazione del progetto PROGEN-Almalaurea
Luciano Modica (Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Università e della Ricerca)
Giovani Ricerca Talento
Discussione
Sessione Pomeridiana 14,00-17,30:
“Il reclutamento dei giovani ricercatori E la realizzazione di una carriera scientifica in Italia”
Intervengono:
Andrea Malchiodi (SISSA, Trieste)
La carriera scientifica in Italia per i giovani ricercatori
Jacopo Meldolesi (Presidente della Federazione Italiana Scienze della Vita, F.I.S.V.)
Il peer review, strumento indispensabile per il raccordo tra ricerca e accademia
Giovanni Bignami (Docente all’Istituto Universitario di Studi Superiori-IUSS, Università di Pavia)
Peer Review: Finaziandi e Finanzianti ad Armi Pari
Claudio Bordignon (Membro del Consiglio Scientifico dell’ European Research Council, E.R.C.)
La carriera europea del ricercatore: la creazione di uno standard di riferimento
Dario Braga (Direttore dell’Istituto di Studi Avanzati, Università di Bologna)
La liberalizzazione delle intelligenze
Discussione e conlusioni
SEMINARIO 17,30-18,00
Raffaella Simili (Docente di Storia della scienza, Università di Bologna)
Vito Volterra (1860-1940), matematico e manager della ricerca italiana
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Pesci
Acquario di Genova, un pò di tempo fa.
Ho quasi finito il giro, estasiato dalla visione di tante creature marine e con una vaga e subliminale voglia di farmi un fritto misto. Vicino alle ultime vasche c’è un cartello perentorio: “Si prega di non dare da mangiare agli animali”.
“O’ icchè ora i pesci sono animali?.” Oltre all’ accento toscano, la voce che arriva da dietro di me ha un tono polemico e vagamente scocciato, come se avesse letto, che so, che Garibaldi era un ciclista della Milano-Sanremo del ’58. Mi giro e vedo un tipo un pò coatto che parla con la sua ragazza.
La quale, apparentemente scandalizzata, lo prende di punta: “Certo che sono animali! O’ che tu vo’ che siano, pezzo d’ignorantone che tu ‘un se’ altro!.
“O’ allora che animali sarebbero?”, fa lui in tono di sfida. Lei traballa: “So’ di molto…o saranno mammiferi no?!”.
Il bello è che la conversazione ha luogo alla fine del lungo percorso in cui si snoda l’acquario, disseminato di cartelli e spiegazioni. I miei due vicini sono particolarmente ostici alla scienza (però i cartelli li leggono), oppure c’è qualcosa che non funziona proprio nel percorso divulgativo dell’acquario?
©foto: serioga (Fotolia)
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Come lasciare marcire i soldi per la ricerca
Non si perde occasione per piangere miseria ogni volta che si parla di investimenti in ricerca. Salvo poi evitare di spendere i soldi stanziati dal governo, se questo rischia di intaccare alcuni privilegi feudali. Restano infatti inutilizzati i fondi previsti da una recente norma, 3 milioni di euro all’anno destinati a coprire il 95% del salario dei giovani ricercatori rientrati in Italia grazie all’iniziativa “rientro dei cervelli”, che ha riportato in patria 460 scienziati. Se da una parte molte università non hanno neanche presentato un candidato, dall’altra anche il Consiglio Universitario Nazionale (CUN) , che ha di fatto potere di veto sulle candidature, le rifiuta in base ad un principio demenziale: i candidati possono concorrere soltanto per il tipo di qualifica che ricoprivano fuori dall’Italia. Come dire: se negli USA (in Germania, UK etc..) non ricoprivi un ruolo come professore non puoi fare domanda per diventarlo qui in Italia.
IN realtà si tratta di una scusa piuttosto penosa che copre un’altra realtà: i feudatari dell’università non vogliono che qualcuno passi avanti ai loro protetti, vassalli e valvassori che aspettano pazientemente in fila il prossimo concorso. Piuttosto che cedere al merito di chi arriva da fuori, magari senza santi in paradiso, le termiti della ricerca preferiscono lasciare marcire i fondi che farebbero comodo alle loro università. Sia chiaro, non condivido il principio secondo cui questi giovani (per modo di dire,dato che molti superano gli “enta”) debbano essere considerati meritevoli a priori di un posto, soltanto perchè hanno passato un pò di tempo all’estero (se così fosse anch’io potrei a ragione pretendere il mio posticino da ricercatore).
La domanda da fare dovrebbe essere molto semplice: quali di essi sono effettivamente meritevoli, in base al curriculum e ai loro risultati? Se qualcuno è meritevole, e visto che i soldi li mette lo stato, perchè le università non li vogliono assumere?
La questione, di è anche oggetto di un recente editoriale di Nature.
La prossima volta che sentite un papavero dell’Università lamentarsi per la mancanza di soldi, ricordatevi questo post.
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Cellule staminali: il film
Ecco un bel documentario (15′) prodotto da EuroStemCell, un consorzio di ricerca europeo sulle cellule staminali, premiato al science media festival di Tromsø e al festival di Sidney.
Le animazioni “hand-drawn”, filmate a passo uno alla vecchia maniera, sono straordinarie. Solo il doppiaggio in italiano lascia un pò a desiderare. Per chi sa l’inglese, meglio la versione originale.
Anche versione podcast video. Fatemi sapere che ne pensate. Pistuà.
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Agenzia per la ricerca: cosa dice la legge
Riporto di seguito il testo del decreto di istituzione dell'Agenzia
DECRETO-LEGGE 3 ottobre 2006, n.262Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria.
[estratto]
Art. 36.
Valutazione del sistema universitario e della ricerca
1. Al fine di razionalizzare il sistema di valutazione della
qualita' delle attivita' delle universita' e degli enti di ricerca
pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici, nonche'
dell'efficienza ed efficacia dei programmi statali di finanziamento e
di incentivazione delle attivita' di ricerca e di innovazione, e'
costituita l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema
universitario e della ricerca (ANVUR), con personalita' giuridica di
diritto pubblico, che svolge le seguenti attribuzioni:
a) valutazione esterna della qualita' delle attivita' delle
universita' e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di
finanziamenti pubblici, sulla base di un programma annuale approvato
dal Ministro dell'universita' e della ricerca;
b) indirizzo, coordinamento e vigilanza delle attivita' di
valutazione demandate ai nuclei di valutazione interna degli atenei e
degli enti di ricerca;
c) valutazione dell'efficienza e dell'efficacia dei programmi
statali di finanziamento e di incentivazione delle attivita' di
ricerca e di innovazione.
2. I risultati delle attivita' di valutazione dell'Agenzia
costituiscono criterio di riferimento per l'allocazione dei
finanziamenti statali alle universita' e agli enti di ricerca.
3. Con regolamento emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 2,
della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro
dell'universita' e della ricerca, previo parere delle competenti
Commissioni parlamentari, sono disciplinati:
a) la struttura e il funzionamento dell'Agenzia, secondo principi
di imparzialita', professionalita', trasparenza e pubblicita' degli
atti, e di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile, anche
in deroga alle disposizioni sulla contabilita' generale dello Stato;
b) la nomina e la durata in carica dei componenti dell'organo
direttivo, scelti anche tra qualificati esperti stranieri, e le
relative indennita'.
4. A decorrere dalla data di entrata in vigore del regolamento di
cui al comma 3, contestualmente alla effettiva operativita'
dell'Agenzia, sono soppressi il Comitato di indirizzo per la
valutazione della ricerca (CIVR), istituito dall'articolo 5 del
decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, il Comitato nazionale per
la valutazione del sistema universitario (CNVSU), istituito
dall'articolo 2 della legge 19 ottobre 1999, n. 370, il Comitato di
valutazione di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 4 giugno
2003, n. 127, e il Comitato di valutazione di cui all'articolo 10 del
decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 128.
5. Agli oneri derivanti dall'attuazione del presente articolo, nel
limite di spesa di cinque milioni di euro annui, si provvede
utilizzando le risorse finanziarie riguardanti il funzionamento del
soppresso CNSVU, nonche', per la quota rimanente, mediante
corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui
all'articolo 1, comma 130, della legge 30 dicembre 2004, n. 311.
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Finanziaria 2007 e ricerca: cuore e batticuore
L’istituzione della Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca (ANVUR) e la creazione di un fondo unico per gli investimenti nella ricerca (FIRST) sono le uniche vere novità strutturali introdotte dalla finanziaria 2007 nel campo della ricerca.
La prima è prevista nel collegato alla finanziaria, la seconda nel famigerato maxiemendamento.
Sicuramente, sono misure strutturali più importanti rispetto all’assuzione di nuovi ricercatori e lo sblocco dei concorsi, provvedimenti ben più pubblicizzati contenuti nella stessa finanziaria che non cambieranno nulla, se non dare un posto fisso a qualche povero quaranta-e-qualcosa enne in fila da anni. Sperando che se lo meriti.
Ma, si sa, ASSUNZIONE e CONCORSI sono le parole-chiave che aprono le porte del cuore degli italiani.
Il mio cuore batte invece impaziente e preoccupato per L’ANVUR, che è da tenere d’occhio molto da vicino. L’estratto del testo che istituisce l’ agenzia nel prossimo post.
Pistuà
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Rockerduck e l’Agenzia Nazionale per la Ricerca (2)
Dunque l'Agenzia Nazionale per la Valutazione dell'Università e Ricerca (la cui istituzione è stata fortemente incoraggiata dalla comunità scientifica e più volte evocata in questo blog) è legge. L'Agenzia avrà il compito di valutare e indirizzare gli investimenti pubblici in ricerca (in pratica tutti gli investimenti che confluiranno nel FIRST)e potrebbe rappresentare un cambiamento importante nelle politiche della ricerca.
Insomma, una buona idea, Ma come ho già raccontato un mio vecchio post, spero di non dovermi mangiare il cappello come Rockerduck di fronte alla cruda realtà.
Certo, non è in discussione la creazione o meno dell'Agenzia (che ormai è legge), ma quando e soprattutto come si deciderà di farla operare?
il quando non è dato di sapere, perchè il decreto (furbescamente?) non fissa alcuna data. Anche sul come è tutto da vedere. già, perchè sulla carta i buoni propositi ci sono, ma il decreto di istituzione fissa soltanto alcuni principi base. E' chiaro che imparzialità, autonomia dal potere e dall'accademia, autorevolezza sono i principi su cui si deve basare un'agenzia di valutazione della ricerca. Ma nei fatti come si regolerà il governo? Ad esempio, c'è da sperare che la nuova agenzia si ispiri il meno possibile al CIVR, come invece sosteneva qualche tempo fa il sottosegretario Modica.
Altrimenti saranno cappelli amari.
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Alla ricerca della molecola anti-invecchiamento
Al Buck Institute for Age Research, in California, hanno iniziato un esperimento interessante e senza precedenti: analizzare (o meglio, screenare) 120mila composti chimici, sperando di trovarne qualcuno che abbia un effetto sulla durata di vita di modelli animali semplici, come il lievito, i nematodi (vermi) ma anche più complessi, come i moscerini della frutta e i topi. L’idea è quella di usare le tecniche di screening che già si usano per cercare molecole che, ad esempio, interferiscono con i tumori o altri processi patologici.
Il progetto conta sul finanziamento di 1,7 milioni di dollari da parte di una fondazione chiamata Hillblom Foundation. A dire la verità la somma sembra insufficiente, considerati obbiettivi così ambiziosi. Chissà se hanno fatto bene i conti…Pistuà.
Photo: pusgums (CC)
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