Stephen Hawking e il Papa
“Va bene studiare dove e quando è iniziato l’Universo. Ma non bisognerebbe fare luce su quello che accadde, perchè quello fu il momento della creazione e quindi l’opera di Dio”. A pronunciare questo discorso fu Giovanni Paolo II, così almeno sostiene Stephen Hawking, astrofisico e star mondiale della divulgazione scientifica, noto per il suo gustoso spirito, oltre che per gli effetti che su di lui ha avuto la grave malattia che lo affligge, la SLA.
Non sappiamo se quelle furono le parole precise di Wojtila, ma direi che per stile e contenuto non c’è da stupirsi. Secondo Hawking, riporta l’Associated Press, Wojtila avrebbe ammonito con questa frase gli scienziati presenti ad un convengo di cosmologia in Vaticano nel 1981. “Meno male che il Papa non si era accorto della presentazione che avevo appena fatto, che parlava proprio dell’origine dell’Universo, altrimenti avrei fatto la fine di Galileo”, scherza lo scienziato. Anche perchè, come recita la sua biografia, il baldo Hawking, è nato precisamente 300 anni dopo la morte del collega toscano.
Hawking, che parla attraverso un sintetizzatore vocale, non risparmia mai battute esileranti, scheranzo anche sulla propria disabilità. Gli appassionati-come me- ricorderanno anche la sua divertente presenza in una puntata dei Simpson. A chi gli chiede perchè, visto che è inglese, ha scelto un sintetizzatore che parla con l’accento americano, scrive l’AP, risponde che il suo è un vecchio modello di hardware e che ormai si è abituato alla sua voce artificiale. “Volevo un sintetizzatore che parlasse con l’accento francese- scherza lo scienziato” ma mia moglie avrebbe divorziato”. – grazie al mio cugino/lettore Macca per la segnalazione. Pistuà.